incominciamo da oggi, solstizio d'inverno. la notte più lunga dell'anno.
non credo che succederà nulla di particolare, no. solo che ogni anno di questa stagione sogno di caffè solubile che non manca mai e di taramà spalmato su blinis alle porte di clichy.
giusto per condividere.

ieri sera festiamenti cara mia, assai di festiamenti. altrochè.

prima informal dinner a casa del direttore. e blabla e blabla di risate allegre con compagni d'avventura che conosco sempre meglio. per scoprire a fine serata che gli stupefatti si infiltrano ovunque. bene. assai.

poi a casa, in t1, laddove si stava svolgendo la festa natalizia del palazzo.
vischio pochino, superalcolici assai.
e gli amici miei erano tutti stesi erano.
uno di fianco all'altro.
biondine comprese.
compreso bess.
e tra i regali barattoli di nutella e ceste di broccoli, biglietti della lotteria e kit per il piccolo falegname.
tra i ragazzini del secondo piano che abbiamo giustamente schifato
"uè chist s'è pure permesso de me dommannà: anche tu abiti qui? Ammè!"
pure qualcuno di simpatico c'era.

giornata passata tra gli sternuti di un arch influenzato e "yes, I" torno a casa e mi trovo bess davanti a verissimo.
dice che è così che ha imparato l'italiano.
tra gossip e velone veniamo a sapere che il tipo, quello che produce film, non sta più colla biondona, ma ha presentato in società una nuova fiamma. ah.

tra lavoro da cercare e case da vedere il ragazzo mi pare si illuda un poco troppo sulla buona fede di questa città. ma chissà.

graPA, disillusa ma festiante.