s T o P a l t E l e v o t O

sconsigli per gli acquisti di due capre espiatrici

30 maggio 2006

milano alla moratti
scenario 1
privatizzazione della stazione centrale:
- i treni di serie c (calabria, campania) da questa parte, sottoporsi ai controlli anti sott'oli;
- i treni di serie s (sicilia) da questa parte, consegnare le schede elettorali, bravi;
- i treni di serie p (puglia) da questa parte ancora, aprire le borse e identificarsi: i comunisti qui e i contrabbandieri proseguano.

scenario 2
...
nordafricani, asiatici, sudamericani..
allarmi allarmi la campana sona! gli invasori!

GRApa, io speriamo che me la cavo

22 maggio 2006

GRApa mia,

la cura per i miei malesseri sottili ho scoperto qual è.
è lasciarsi trasportare da chiacchere leggere, è risvegliarsi ridacchiando tutte insieme nello stesso letto, è oziare sulla riva del fiume.

parto per ritornare a torino.

la franci abita dietro porta palazzo, in un quartiere colorato e rumoroso, che sa di thè alla menta e cumino confusi con lo slavo. bisogna avere un po' di pazienza e parecchio fiato -e alla fine rimane incerto il numero di piani che si sono scalati-, ma dal ballatoio sulla corte la cupola del duomo, la guglia della mole e il verde della collina.

il primo bicchiere di vino è fresco e allegro e bevuto in un bistrot in piazza.
e mentre beviamo, ci spostiamo, ci risediamo, ci ascoltiamo, ci facciamo pigliare da leggerezza impulsiva, incontriamo vecchi ricordi (cazzo, affollata sta città!) che ci sorprendono in grasse risate e qualche imbarazzo (evviva la paolotta-memoria storica, e ancora devo trovare chi mi spieghi come la mia di memoria sia così selettiva!)

scegliamo un paio di orecchini a testa in una bancarella di via po, infilati poi in piccole buste di carta, e anche questo fa parte della cura. e difatti ci sentiamo già molto meglio.

mentre ci perdiamo verso il lingotto e, arrivate sulla pista in cima all'edificio, ci imbuchiamo in una festa di strampalati che lucidano auto d'epoca "che son tutte uguali, mi pare", decidiamo di visitare i bagni della marella, di cui appreziamo il gusto per la pittura.

il sole non arriva a illuminare i marciapiedi del quadrilatero, ma c'è, ed è caldo. tentano di rovinarci la festa lanciandoci contro un tubo di ghisa e relativo coperchio, ma li schifiamo, che ormai siamo guarite.

graPA, i murazzi sono forse un po' malinconici il tardo pomeriggio e abbiamo bisogno di un caffè.

21 maggio 2006





GRApa, pomeriggio a ciLieGie che desideravo come occhi

19 maggio 2006

cara graficaPA,
meglio dopo ventisei ore che mai..

mercoledì 17/05 ore 20.30 circa - via savona, milano.
si parte che a noi ci piace così, di notte. meta indiscussa e mai quanto questa volta tribolata, il sud.
il monolocale con ruote è lustrato di nuovo, testata nuova nuovaappenaritirata e abitacolo super tecnologico condizionabile separatamente, uhaoo. una bici, una borsa di attrezzature fotografiche, portatili & libri, vestiti, acqua, pringols.

bello il cielo sottile nei colori del tramonto..azz' fuori milano si ha la percezione del tramonto.
musichetta, chiacchiare chiacchiere, parole parole, pensieri pensieri, discorsi discorsi, eduà eduà.
eduà, non conosce velocità al di sotto dei 130 km/h però è fluido, senza scatti, senza maretta, è vigile anche se torce il busto a guardardi come se stesse sul divano di casa mentre scorre nelle parole.
all'inizio si sta sulle spine, poi diventi spina.

mercoledì 17/05 ore 22.00 circa - tra bologna e firenze.
si sente un rumore.come di un trattore lontanto lontano.
è da un pò che eduà intercalava i discorsi con un 'mhm..sento un rumore qua giù'.
primo autorgrill.
apertura del cofano alla ricerca di qualcosa che "sbattulia".
esito negativo.
l'omino addetto al cambio olio dice che non ne capisce.
ripartiamo, timorosi.

mercoledì 17/05 ore 22.30 - tra bologna e firenze più vicini a firenze.
rumore di un trattore che s'avvicina.
richiesta di consulenza a due camionisti scetati. uno è di pontecagnano e ci mostra il tir della smet come segno di riconoscimento. uà paisà! chi coincidenz'!
l'altro presumibilmente della provincia lumbard fa lo spocchioso e decreta la imminente rottura della cinghia di qualcosa. rottura certa dei coglioni di eduà.
ci intima di non ripartire, prospettando catastrofici soccorsi aci.
ma noi non ci lasciamo intimorire; eduà è riuscito a carpire un'informazione importantissima: all'autorgrill successico, c'è un'officina che apre alle 7.00 di mattina.


mercoledì 17/05 ore 23.30 circa - autogrill dopo l'uscita di "incisa".
rumore come di trattore vicino vicino.
parcheggiamo davanti alle vetrine dell'autogrill e scendiamo ad ispezionare.
è uno dei microcosmi di cui si parlava. tutto è in movimento anche se immobile. a lato la A1 fa scivolare bolidi che sembrano soffi.
affido il cellulare al barista per un pò di energia e mi siedo inclemente ad un tavolino violentato da neon e aria condizionata a palla. sfoglio malamente due riviste di gossip (essì graPA mia, così non mi cazziate più che sono ignorante) e fantastico sul Lapo che entrerà nell'isola dei famosi, su augusto che fa shopping con la mamma, sul figlio di uno che era poi si è scoperto di un'altro. sfoglio e sfoglio che quasi m'addormento...
cucciolone moment e poi si va a nanna, dice eduà.

giovedì 18/05 ore 2.30 circa - preparazione del giaciglio in auto
pesco dalla borsa il libro sull'imperatore giapponese che invoca il vecchio saggio zen per comprendere i fatti della vita.
ma buddha in persona non sarebbe riuscito a convincere eduà sulla natura positiva della nuvola di fantozzi/legge di murphy/fascinazione/gabbu/etc etc..
per cui, si va a letto (metafora).
io, incastrata nella parte posteriore del vostro monolocale gelido, abbracciavo la bici smagliante stesa comodamente già da milano e sognavo strani muffins al cioccolato;
eduà, rannicchiato sulle due poltroncine anteriori in pelle (riscaldabili), ansimava cartine.
svuotino, tirino e poi, così sia, aspettiamo che arrivino le sette di mattina.

bohnanotte bohnanotte sfigatelli tra un tir e la mancanza di spinelli
ti ringrazio per il gelato a biscotto e per il cappotto che ho trovato nel cruscotto
fa che un tir non ci arrivi di fianco e che domani ci si svegli con tutto quanto



giovedì 18/05 ore 6.47 - autogrill
tra camionisti seguaci di padre pio e gruppi di spalla al concerto della carmèn consolì, tra signorine abituèe e baristi sbarbatelli, arrivano le 6.47 e un leggero torcicollo.
furono il ginocchio, incastrato tra pedale e manubrio della bici, e la mano, chiusa a pugno sotto il sellino, a ricordarmi di fare attenzione ai microstiracchiamenti del risveglio.

eduà già si aggirava per l'autogrill tra un benzinaio sbadigliante e un signore in ciabatte (!) che portava a spasso un bulldog.

l'omino dell'officina non ci dà buone notizie dopo aver sospeso la crysler in aria per qualche minuto ma, c'incoraggia a partire, nonostante le precarie condizioni del cambio marcie.

'a fess è mammet'...recitava eduà quando dopo venti km, in preda a convulsioni terrificanti la macchina sembrava smontarsi sotto i nostri culi.

giovedì 18/05 ore 8.00 circa - arezzo, dopo il casello.
la macchina fa il trattore.
eduà m'abbandona e parte in bici (!) alla ricerca dell'officina.
a radioventiquattro, lucia annunziata parla del look delle sfigate minestrelle senza portafoglio.
in preda a 'non so che fare' mangio le pringols in assenza di una bottiglia di alcool.

eduà arriva trionfante con la repubblica (+ supplementi) e la notizia che l'officina è qua dietro.

giovedì 18/05 ore 8.30 circa - nei pressi di Vincimaggio, officina
l'auto viene lasciata in terapia intensiva; deve fermarsi. la mettono in lista per un trapianto di cambio. non mutuabile.
coloriti i discorsi del fotografo.
il meccanico si offre di portarci in stazione.

giovedì 18/05 ore 9.17 - il treno ic plus per napoli centrale delle 9.17, ecchecazzo, almeno è puntuale.
adottiamo una ragazzuola rumena in viaggio verso salerno e partiamo. ancora.
chiacchiere un pò spente, sonni, letture di giornali e rotture di coglioni.

giovedì 18/05 ore 13.30 circa - arrivo a napoli centrale.
le nostre strade si separono qui.
eduà corre verso una coincidenza a napoli garibaldi trascinando il borsone della rumena con la rumenza attacca.
io molleggio strascicante verso Sandrine.
uè uè sandrine. la scugnizza parigina.
lasciamo i bagagli al deposito e ce ne andiamo verso il trianon, la pizza doc giusto in faccia à michele.
belle le chiacchiare a cuore aperto con sandrine che ne voleva un pò di parole.
ritorno in stazione.

giovedì 18/05 ore 15.36 - il treno ic plus per reggio calabria è in ritardo di 1 ora.
dai che fa, ormai..
caffettino, sfogliatella e giro intorno alla stazione. perditempo.

giovedì 18/05 ore 16.30 - l'ic plus arriverà con 2 ore di ritardo. uno è soppresso.
giuda..c'è qualcosa che non va..non trovi? inizio a sospettare occhio malocchio pressemolo e finocchio..mhm.
beh, a questo punto prendiamo la metrònapoli e ce ne andiamo in duomo all'institut français de naples.
vernissage. public ralation. passeggiata per vicoli.
ritorno in stazione.

giovedì 18/05 ore 18.47 - il treno che apsettavo non c'è più, ha un ritardo indefinito. ma ne parte un'altro.
cambio di biglietto e salto su.
niente chiacchiare, mordo. nemmeno tu che vieni da mosca e ti atteggi che stai viaggiando da due gg! io da milano e sto battendo un record, tiè!

giovedì 18/05 ore 22.10 - arrivo dopo appena 26 ore e non venivo da mosca o da melbourne.

GRApa, per un'odisseiante l'importante è partecipare..(emotichon penso)

Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto /vagò, …





















graPenelopA e Telemamicio

16 maggio 2006

e mentre tu ti avvicendavi tra psicomagia e nuovi balli, cara GRAppina, noi si è brindato assai questo fine settimana.
abbiamo divorato popcorn e patatine e grosse fette di torta festeggiando il più piccolo.











abbiamo bevuto e chiaccherato di noi alla cena della più bella.











abbiamo seguito feste e teatri e progetti nuovi di vecchie amiche.

e poi, dopo rododendri, faggeti, sentieri, e la notizia che una piccola parte di me tra pochi mesi si accaserà, il gabriele, pure lui, mi sorprende organizzando in un baleno una cena per gli amici che son passati a prendermi per riportarmi a casa.

graPA, qui è tutto in fiore e della bagna cauda è passata la stagione.

15 maggio 2006

e vabbè graPA cara,
eccoci di ritorno dal lago.
hai ragione, non aggiorno da un pò (è un momento di annottamenti, e ssì).
il ricatto, però, non è la migliore delle soluzioni di lunedì mattina, di ritorno da un week end tra piennelisti per giunta.
per cui, ecco il post frutto del ricatto "se vuoi la bagnacauda devi bloggare", declinato dalle responsabilità della comunicazione e dedicato all' incoscio.

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graPAoletta cara,
ho rotto la mia tavoletta di legno nodosa e dura di limiti, odorosa come una passeggiata in montagna a metà maggio, colorata come una di quelle albe in mezzo al mare (nelle mie intenzioni) come un album di bimbo in terza elementare (nella realtà di fatti condivisi).
ho visto cose di fantasie guidate e di sogni anche di giorno; ho cercato, imparato e immerso in metafore terapeutiche, ecologiche, formative, analogiche, sportive, micro macro e medio; stupore ; ho assegnato un compito metaforico; wahoo; miao; sogni di jodo e polveri magiche, cibi indigesti, occhi che dicono, colpi di freddo che invocano guru aulin.

GRApa, hai voluto il post e mò capisci :p

08 maggio 2006

sabato sera festa e festiamenti.

pare che si siano tutti divertiti,
(tranne le piantine sul ballatoio al primo piano).

noi assai.

graPA, e che bello avervi tutti qua e .

02 maggio 2006